lunedì 1 ottobre 2012

Le nuove dame

Luglio 2011
Circa un anno fa, non senza qualche rammarico, abbiamo dato avvio alla graduale sostituzione delle vecchie damigianette con rivestimento in plastica con quelle di uso più comune. La ragione principale di questa scelta ormai non più procrastinabile è unicamente economica giacchè quella tipologia, sempre più difficile da reperire, aveva raggiunto quotazioni proibitive, ma che tuttavia da nostalgici quali siamo, continuavamo a sostenere. Apprendo da qualche nostro rivenditore con preoccupazione, ma anche con piacere, che molti nostri sostenitori non hanno gradito il cambiamento introdotto (anche se poi d'accordo, quello che conta è il vino), ne sono rimasti disorientati. Purtroppo quel contenitore appartiene a un mondo che non c'è più.

Devo dire però che ultimamente la scarsa qualità del vetro prodotto da una ditta napoletana unitamente al grigio antracite dell'involucro in plastica riciclata ne avevano di molto sminuito l'immagine simbolica. Quando avevo l'età di mio figlio mio padre vendeva il vino in damigianette che avevano il rivestimento in vimini che erano bellissime e continuavano ad avere un certo fascino anche quando erano sudice, perchè bastava sciacquarle sotto il rubinetto giusto un attimo prima di riempirle, come ancora oggi continua a fare, incomprensibilmente, qualche vecchio cliente. Dopo il bag in box non oso immaginare cosa saranno i contenitori del futuro. Forse anche noi un bel giorno, come chi oggi restaura i mobili antichi o i casolari in campagna, andremo a rispolverare in soffitta le vecchie damigiane delle quali i nostri nonni non avevano avuto il coraggio di disfarsi e torneremo a prendere il vino con quei pochi esemplari sopravvissuti allo sterminio della modernità. Ma intanto che questo non succede, vorrei spendere qualche parola a favore di certi contenitori di plastica che recentemente si sono imposti anche nel settore vinicolo. Spesso i clienti che comprano il vino mi chiedono "ma quanto tempo può stare qui dentro?" indicandomi il loro contenitore. Confesso che di primo acchito mi verrebbe da rispondere "Accidenti, e io che credevo che lo compravate per berlo...", ma poi mi rendo conto della molteplicità di risposte possibili e che bisognerebbe avere il modo di tagliare su misura per ciscun chiedente. Alcuni clienti tedeschi mi raccontarono di aver aperto una dama dopo un anno e di aver trovato il vino ancora buono, altri, italiani invece, che aveva "cambiato sapore" dopo meno di una settimana. Che vuol dire? Che i tedeschi sono più bravi? Poi approfondendo meglio ci si accorge che la gente non conosce abbastanza il ruolo che ha l'ossogeno nel modificare il gusto del vino. Se uno lascia una damigianetta ben chiusa in un luogo soggetto a forti escursioni termiche l'aria entrerà lo stesso e poi uscirà per poi tornare a fare la stessa cosa il giorno dopo. E quel vino maturerà, farà la fioretta, si ossiderà e se verrà lasciato aperto e dimezzato inacidirà anche. Tanta gente va in cerca dell'aceto senza sapere di avere un talento insospettato nel produrlo! Allora la domanda è "Ce lo abbiamo in casa un posto costantemente fresco in cui tenere il vino?" Perchè se non ce lo abbiamo non dobbiamo fare scorte. Altra questione plastica o vetro. Guai a usare la plastica! Perchè poi il vino sa di plastica! C'è effettivamente della plastica che da questo difetto. Ad esempio quella delle taniche, che stanno tanto bene nel portabagagli. I tappi in silicone lo possono fare, anche se quelli che li vendono obiettano che mi sbaglio, ma il sapore che aveva quel vino, che per tutta la sera non riuscivo a capire che fosse, lo so solo io. Non ho notizie negative invece sui contenitori in Pet (Polietilene tereftalato) che anche noi abbiamo adottato dallo scorso anno con la linea Cupola. Rispetto al vetro sono di gran lunga più elastici e con le escursioni termiche si gonfiano e si sgonfiano, attenuando l'effetto che altrimenti si avrebbe su un contenitore rigido. Non ho notato formazione di fioretta nonostante la superficie esposta all'aria sia anche superiore a quella delle dame. Sono comunque ancora sotto attenta osservazione e gradita ci sarebbe l'opinione di chi ci segue.

Nessun commento:

Posta un commento